Luca Moroni e David Bacci su Jannu Est

Luca Moroni e David Bacci su Jannu Est

la spedizione

Lo scorso 9 settembre i Ragni di Lecco David Bacci e Luca Moroni, sponsorizzati anche da Urban Wall, sono partiti alla volta dell’inviolato versante nord dello Jannu East. Sfortunatamente la spedizione ha avuto esito diverso da quello che tutti si auguravano: “Troppi pericoli oggettivi e parete non in condizioni, per questo abbiamo rinunciato al nostro obiettivo” raccontano i Ragni.

Questa cima di 7458m, situata nel Kanch Himal, al confine tra Nepal e India, ha respinto il tentativo dei due Maglioni Rossi, che, a causa delle pessime condizioni della parete, non hanno potuto effettuare la loro salita.

“Sicuramente per David e Luca questa è un’esperienza difficile da elaborare – commenta Matteo Della Bordella, presidente del Gruppo Ragni – Sono due fortissimi alpinisti e hanno già dimostrato quanto sanno essere determinati ed efficaci su una grande parete come la sud del Denali, dove, lo corso anno, hanno ripetuto la difficilissima Diretta dei Cechi, sfruttando una piccola finestra di bel tempo. Le batoste come questa, però, fanno parte dell’alpinismo vissuto ad alto livello e, posso dirlo per esperienza diretta, nella storia dei Ragni spesso sono state preludio a grandi realizzazioni”.

Ecco la cronaca della spedizione nelle parole di David e Luca:

Arriviamo a Kathmadu il 10 di settembre dopo l’incontro con i proprietari dell’agenzia nepalese “Expedition Himalaya” che fornice il supporto logistico alla spedizione. Lì iniziamo a recuperare il materiale mancate: bombole di gas e un sacco a pelo.

 L’11 di settembre ci rechiamo con il manager dell’agenzia al ministero del turismo per finalizzare i permessi per la montagna. Al ministero dopo un breve incontro ci vengono confermati i visti e possiamo finalmente partire per Badrapur.

Dopo un breve volo per Badrapur, una giornata in jeep fino a Taplejung, reclutiamo i portatori, in totale 6, che trasportano ognuno 30kg. Il 13 settembre, dal villaggio di Taplejung, iniziamo il trekking che ci porterà al campo base.

Dopo un lungo e tortuoso trekking di 7 giorni arriviamo all’ultimo villaggio di Ghunza a 3500m dove i portatori ci lasciano e vengono sostituiti dagli Yak. Due giorni dopo arriviamo al Campo Base a 4500m.

Iniziamo la fase di acclimatamento salendo nella settimana successiva sempre in giornata quindi ritornando ogni volta al campo base a 4800m, 5100m e 5600m. Riposiamo qualche giorno e decidiamo di salire e rimanere 3 giorni sul Mera Peak, una cima di 6100m a due giorni dal campo base. Questo per garantire un adeguato acclimatamento per la salita.

Il 31 settembre saliamo prima a 5600m e dormiamo la notte, abbiamo entrambi un forte mal di testa, ma il mattino seguente abbiamo già recuperato, saliamo un infido ghiacciaio e verso mezzogiorno troviamo un buon posto da bivacco a 5900m. Passiamo la giornata ad acclimatarci. Il giorno seguente saliamo il pendio di ghiaccio e arriviamo in cima un ora dopo.

Questa è la seconda salita di questa montagna e siamo contenti di questo primo risultato. Solo 10gg dopo il nostro arrivo abbiamo salito un 6100m e dormito a 5900m. Chiaramente l’allenamento estivo ha funzionato. Inoltre abbiamo esplorato una zona che non vedeva anima viva da decenni, svelando un forte ritiro dei ghiacciai da come erano mappati nella nostra cartina del 2000.

Nei giorni seguenti valutiamo il nostro obbiettivo primario: lo sconosciuto versante nord dello Jannu. La parete presenta pericoli oggettivi e condizioni che lo rendono estremamente pericoloso. Decidiamo di non tentare la salita.

I giorni seguenti iniziamo la marcia di ritorno e il 4 di ottobre siamo a Kathmandu.”

Chi siamo

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Classe 1990, la montagna mi ha stregato! SOGNA, INSEGUI IL SOGNO e REALIZZALO. Un corso di arrampicata a cui ho partecipato 6 anni fa è stata la scintilla che ha fatto partire il mio sogno. Nel 2013 grazie a RockSpot NordOvest sono diventato istruttore di arrampicata. Questo mi ha permesso di capire sempre più la strada da seguire. Allʼinterno della palestra ho conosciuto molte persone che mi hanno aiutato a inseguire i miei progetti. In montagna mi sono trovato fin da subito a mio agio. Questo mi ha portato in pochi anni a ripetere vie importanti come: il pilone centrale del Areney, il pilastro rosso dalla via Gabarrou-Long, Divine Providance al Grand Pilier dʼAngle, Couloir Nord direct al Petit Dru e infine la grande nord dell’ Eiger. Lʼanno 2017 è stato per me un anno di grandi soddisfazione perché a giugno sono andata in Alaska in spedizione, ripetendo la diretta dei Cechi al Mount Denali (una delle vie di misto più dure al mondo). A ottobre 2017 sono diventato A. Guida Alpina, questo mi ha aiutato a maturare molto nel modo di affrontare la montagna. A novembre 2017 sono entrato a fare parte del famoso gruppo dei Ragni di Lecco. Questo per me ha significato davvero molto e soprattutto è un grande onore farne parte. Sono sempre in cerca di grandi avventure fin da quando ero piccolo. Amo soprattutto i terreni di alta montagna con i suoi ghiacciai immensi, le creste affilate contro il cielo e le grandi pareti che si illuminano al sorgere del sole svelandoti i loro punti più deboli. Una passione che fino ad oggi mi ha fatto sognare e spero che un giorno noi riusciremo trasmettervela.

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Nato in Olanda nel 1985, quando non lavora da giardiniere si è sempre dedicato alla sua passione per la natura e montagna. Scala da quando ha 18 anni e si è dedicato alla falesia scalando fino al 8a+ trad, alle Bigwall con la salita di Freerider su El Capitan e la Parete Est del Fitz Roy. Invece la passione per la scalata su ghiaccio lo ha portato a salire la famigerata via dei Ragni sul Cerro Torre e la “Slovak Direct” sulla parete sud del Monte Denali. Da sempre amante delle avventure vere dove ogni giorni bisogna risolvere un imprevisto. Membro del Gruppo Ragni dal 2016 continua la lunga tradizione del gruppo nel cercare le montagne più belle da scalare.

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